il Telefonte di Antonio Cavallerino (Modena 1582 in 4°)
il Cresfonte tragedia di Giambatista Liviera (Padova 1588 in 8°) e la Merope del conte Pomponio Torelli (Parma 1598 edizione seconda in 8°), e la Francia nel XVII il Telefonte ideato dal cardinal di Richelieu, la Merope di Gilbert, un'altra di Giovanni de la Chapelle ecc. quando il marchese Maffei espose in Modena la sua nel 1713 stampata poi l'anno di poi
Glossa
in Venezia
e moltissime altre volte in seguito (Ved. la sua vita nella Storia letteraria d'Italia p. 253 t. XIV) anche con varie critiche, ed apologie. L'autore fu vano del successo
Glossa
tanto più che la vedde tradotta in castigliano, in francese in prosa in tedesco, in inglese, ed in russo
se non che nel 1743 Voltaire n'espose una sua ne dette al teatro tratta in parte da quella, ma variata, e ricorretta, inviandola a lui con una lettera obbligante. Ma anche un tal de la Lindelle, forse lo stesso Voltaire, fino in 15 grossi difatti segnò nella prima con dell'asprezza, parte veri, parte no. L'Italia