Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XII (1764)

Volume XII » Diario » 1764 » Maggio » p. 58

lo sconcerto. I nostri antichi hanno pensato quanto noi, e poche volte per colpa loro vi è del male nel mondo, mentre non da disattenzione di essi, ma da inosservanza dei loro usi, e delle loro costituzioni, derivano i disordini della società, o sì vero dalla introdotta sconnessione di sistema mezzo antico, e mezzo moderno. Che ancor quando si formasse il più perfetto ipotetico sistema di governo che immaginar si possa da spirito il più subblime, ed il più capace di combinare, non ostante fino che non si trovi la pietra filosofico-politica, cioè il segreto di far fare agli uomini il dover loro, sarà sempre inevitabile il disordine, la confusione, l'ingiustizia, la prepotenza, ed ogni altro vizio contrario alla quiete mondana, e più, o meno saremo lontani da questi mali secondo certe circostanze accidentali non calcolabili, né prevedibili, ma derivanti per lo più da quel grado di forza che hanno gli uomini, e d'interesse per non fare ciò ch'è loro comandato, dapoi che non è fattibile che al privato di tutti l'interesse pubblico si riunisca.