abilità sufficiente per tale incarico, onde non mi avanzerò punto a porger suppliche, ed a brigare.
ø Giovedì a dì 11 detto.
Simil tempo.
Ho letta una Dissertazione sopra l'istoria de' codici pisani delle Pandette di Giustiniano Imperatore dell'abate Borgo dal Borgo nobil patrizio, e giureconsulto pisano Lucca 1764 in 4°. L'oggetto è di provare contro Arrigo Brencmanno (Historia Pandectarum, Trajecti ad Rhenum 1722 in 4°) che i pisani antichi non furono, come l'olandese suppone, negligenti nel custodire i volumi delle Pandette, e che non si diparte dal giusto chi le appella pisane, piuttosto che fiorentine per custodirsi di presente in Firenze nell'Imperial Guardaroba.
Per provare questa seconda proposizione si entra nel dettaglio della guerra di Pisa, e della resa del medesima città nel 1406, con asprezza di parole raccontando l'origine, il progresso, e l'esito di tal guerra, pretendendola ingiusta. Io non entro a contrastar ciò, dico bene che in questo libro si scorge l'odio che hanno avuto, ed hanno tutta via i