ø Mercoledì a dì 30 detto.
La nostra immaginazione accresce egualmente i mali, ed i piaceri che considera in lontananza. Che ciò sia vero basta riflettere un poco nell'atto che si prova uno di quei mali, o di quei piaceri che prevedevamo. Di qui è che il timore, ed il trasporto per quelle cose che stimiamo che ci possano apportar diletto è assai maggiore di quello ch'esser dovrebbe. Non vi è che la filosofia, che insegni a considerare le cose tali quali sono. Ma i semi delle passioni sparsi nel nostro sangue malgrado le ottime regole che ci possiamo esser formati ci strascinano ad onta nostra. Io che sono timido apprendo certi mali assai più di quello che vagliono nel tempo stesso che gli conosco o lontani, o incerti, o minori di quello che mi figuro. I piaceri stessi anche in me hanno maggior forza nella facoltà immaginativa, che nel sentimento. Ma siccome la natura ci ha dato il timore perché scansiamo i mali che ci possono offendere, ed il desiderio del piacere, o il piacere stesso, perché ripariamo a' bisogni ne' quali ci ha posto, così è bene che in questa veduta apprendiamo le cose più di quello che vagliono, acciò non resti defraudato il fine