stimatissimo (Ved. il Gravina, Della ragion poetica lib. II, par. 22), edizione di Firenze nella stamperia del Landini 1638 in 8°. In quest'impressione si vede nella dedica il nome dell'autore, che ancora viveva, ma le mancano alcune cose che si leggevano nelle precedenti.
Ho letta questa mattina un'ode francese del signor Voltaire Sopra la guerra. Ella è per ora manoscritta. Vi si vede tutto il fuoco poetico, contiene delle verità conosciute, e ha dei tratti che mostrano il gran uomo, e degli altri che sono mediocri. In sostanza è una satira contro i sovarani che ripongono la loro gloria nella distruzione dell'uman genere.
Mi è stato detto in questa occasione che avendoli la nostra Società Bottanica spedita una delle nuove patenti, di cui ho parlato avanti, per mezzo del conte Lorenzi, egli ha risposta una lettera piena di brio, ma che mostra la poca religione dell'autore, chiudendola con dire ch'egli si prepara placidamente al peut-être di Rabelais, alludendo ad una sciocca empietà nota, che avanzò questo celebre scrittore sul finir de' suoi giorni.