nemici. Il filosofo deve esser freddo, dubitare di se medesimo, non sostenere molte tesi, ed in astratto non curarsi che del bene dell'umanità, e della gloria di un supremo fattore, ch'egli non può negare; l'opere di questo devono occuparlo, siccome i mezzi per felicitare i suoi simili, e sul quadro della storia universale ha da divertirsi, o ha da meditare secondo il suo temperamento. Ha da rispettare i gran pregiudizi, non combatterli, e solo quando con qualche sicurezza può direttamente o indirettamente scemarli, deve farlo, ma freddamente. Deve nascondersi per non distrarsi nel vortice delle passioni, o del nulla. Deve lodare la virtù, e tacere sopra il vizio, se non è in sua balìa il mortificarlo. Giovare a chi può, non offendere alcuno. Fuggire i dispiaceri, e non cercare che i piaceri,