Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume I (1759)

I » Diario » 1759 » Al 28 novembre » p. 166

bisogna esser, per così dire, creatore. Quindi è avvenuto che il gusto romano sia una copia più, o meno perfetta del gusto greco, che il gusto dell'Italia moderna sia una copia del greco e romano, e può essere che il gusto francese non sia che una scelta felice di queste tre copie, colla sola differenza che può nascere dalla diversità del costume, del governo, e del clima; e rispetto a noi io dico che il nostro gusto italiano è diventato una copia del gusto greco, del romano, e molto più dello straniero, quantunque volendo potessimo aspirare a qualunque grado di sublimità se volessimo lasciar di fare delle opere profonde, e di erudizione, per comporne di quelle che allettano, e sieno a portata anche degli spiriti mediocri. Ma comunque sia di ciò, l'autore medesimo riflette che se nel rinascimenteo delle lettere, in vece di mettersi a copiare gli antichi, gl'ingegni sublimi si fossero dati ad imitar la natura, è probabile che il gusto fosse stato migliore, e certamente vi sarebbe stata maggior varietà, e ricchezza nell'impero delle lettere, e delle arti. In fatti ogni nazione ha la sua maniera di sentire, di pensare, e di fissare il suo oggetto, così l'ingegno averebbe avuto maggior libertà, ed i progressi sul principio sarebbero stati più lenti, ma di poi si sarebbero portati con maggior sicurezza alla perfezione. Se i Greci sono