non esser più elettrica, essendo troppo riscaldata, lo che accade al cilindro di vetro, alla cera di Spagna ecc., e qui si avverta che la turmalina opera quando si trova in un grado di calore fra i 30 ed i 70 del termometro di Réaumur (p. 13); 3. nell'agire anche a traverso la carta; 4. nell'agire parimente in distanza per mezzo di una verga di metallo; 5. nel non avere poli come la calamita; 6. nel rigettare più vivamente i piccoli corpiccioli ne' luoghi ove gli sono presentate delle punte; 7. finalmente nel non esser la sua virtù alterata dalla calamita, ma differisce poi in 7 altre essenzialissime, vale a dire: 1. che si elettrizza meglio col riscaldarla che col stropicciarla; 2. che non dà alcuna scintilla, o lume essendo elettrizzata; 3. che si elettrizza anche nell'acqua; 4. ch'ella non può perdere la sua virtù con alcuno dei mezzi ordinari della macchina elettrica, né con le punte; 5. che non si elettrizza parimenti con alcuno dei mezzi che si usano con detta macchina; 6. che invece di esser respinta da un tubo elettrico, ella è attratta; 7. e che due di queste pietre sospese a dei fili, essendo riscaldate si attirano scambievolmente, in vece di respingersi come fanno gli altri corpi elettrici (p. 35, 36); che Plinio, lib. XXXVII, cap. 37 De carbunculi speciebus, parla di una pietra che riscaldata al sole attrae i piccoli corpi; Boezio, lib. II, cap. 4 sopra le