timidi, ed in conseguenza pieni di tristezza, avari, di un tratto rozzo, e poco onesto, invidiosi, laboriosi, e di una tenacissima memoria. La Scuola Salernitana ancora dice appresso a poco il medesimo in quei versi
"Restat adhuc tristis cholerae substantia nigrae / Quae reddit pravos, pertristes, pauca loquentes. / Hi vigilant studiis, nec mens est dedita somno, / Servant propositum, sibi nil reputant fore tutum. / Invidus, et tristis, cupidus, dextraeque tenacis, / Non expers fraudis, timidus, luteique coloris".Veramente io sono senza fallo di un tal temperamento, come ho potuto per molti riscontri conoscere, e siccome ciò procede dalla qualità del sangue, e originalmente dal vizio dei solidi, così non posso negare di avere, se non tutti, almeno parte di quei difetti propri di esso, e che ho indicati.
Scorriamo le caratteristiche di questo temperamento espresse dal citato Eineccio, perché questo è quello che in poche parole ha meglio di ogni altro rinchiuse nel mentovato suo opuscolo molte verità.
I melancolici sono molto timidi.
Piacesse al cielo che io non risentissi nel mio interno troppo