di corpo fuori del vaiolo, e della rosolia dalle quali mi liberai senza correr pericolo di vita in un'età assai tenera. Per altro, come dirò, ogni piccolo male mi è sensitivo, perché sono piuttosto ipocondrico, anzi che no.
Ho studiato molto me stesso, ed in conseguenza il carattere del mio cuore, perché questo è il primo passo che ciascun deve fare se brama di scansare quei vizi a' quali la nostra cattiva inclinazione ci porta.
Nel carattere che fa di Carlo II re di Spagna il marchese de Torcy Segretario di Stato di Luigi XIV nel vol. I delle sue Memorie p. 4 e 5, edizione dell'Haye del 1756 in 12°, trovo espresso a puntino quello di me medesimo. Ecco come in poche parole ci dipinge quel re il predetto ministro: "Charles II roi d'Espagne étoit d'une constitution foible, naturellement melancolique, prompte, colère, mais timide".
Ciò non discorda all'ingrosso con il carattere che fa dei temperamenti melancolici Giovanni Eineccio ne' suoi Elementi della filosofia morale par. LX, dicendo ch'essi sono per natura