commedia che fu fatta d'alcuni studenti nella primavera. La commedia fu il Parigino in Londra del signor de Boissy ed io feci da francese. Siccome la medesima era molto breve, così per farsa ve ne fu annessa altra intitolata il Medico per forza tratta da quella del signor Molière, e ridotta al gusto nostro. In questa seconda recitai per una delle ultime parti. In quest'occasione conobbi che il far recitare ai giovani buone commedie è un ottimo esercizio per scioglierli, e per farli prendere una certa franchezza tanto necessaria per chi vuol praticare nel mondo, senza esser deriso.
Averei poi desiderato che chi ebbe cura della mia educazione avesse cercato di farmi apprendere qualcheduna delle belle arti, cioè o il disegno, o la musica, perché esse non tanto sono un ornamento per ogni persona ben nata, quanto un'utile applicazione. È vero che ho poca disposizione naturale alla musica, ma il suono di qualche strumento si apprende, se non perfettamente, anche da chi non ha orecchio e serve per un onesto spasso, e per uno