pena di pubblicarne, perché non è possibile che mi sieno riuscite tali da meritare di farsi vedere al pubblico. Almeno protesto in questo luogo che mai ho avuto fino a questo giorno in animo di comporre delle lettere, perché una volta, o l'altra sieno stampate, e che in conseguenza condanno quelle che mai potessero comparire, e non le reputo per mie, mentre quantunque fosse vero che io le avessi scritte, pure essendo state fatte per restare sepolte nell'oblio non potranno mai esser tali da esigere la mia approvazione, fuori che per l'effetto a cui dovevano servire.
Non ho parlato di un panegirico da me recitato nell'anno 174... nella chiesa di Santo Stefano in lode di Sant'Ivo, ed in presenza del Magistrato dei Pupilli, perché essendo io allora ragazzo mi fu disteso dal mio maestro Giovanni Bolognesi, onde non vi ho alcun merito.
Nel 1751 in Pisa nella casa del sopra mentovato avvocato Franciosini recitai in una