e spero. Or non è tempo di spiegar questo piano, potendo qualche cosa eventuale farlo svanire, ma forse lo dirò in altra occasione, ed ora basta che tenga nota che in sostanza tende a farmi godere una vita tutta mia, a vivere meno infelicemente che si può, ed a morire da onorato galantuomo mio pari, senza impicciarmi a comandare a chi è per venire.
o A dì 27 detto giovedì.
Nella terza Filza giornaliera al num. XXI ripongo un discorso accademico di Paolo Celesia, gentiluomo genovese mio amico, il quale mi ha mandato per la posta, in cui si promove la virtù, ed i sentimenti si suscitano di un buon cittadino per insegnare quali sieno le miniere dell'eloquenza. Mi è sommamente piaciuto, sicché ho ambizione a serbarlo, e mi comparisce scritto con gran sentimento e purgatezza. Se di più ne dicessi scriverei