meglio la storia con scrivere che il viceré avanti di partire di Napoli per la spedizione contro Siena "fu assalito da un catarro con febbre, dal quale ogni anno era spesse volte l'inverno gravato"; che nel viaggio di mare se gli accrebbe il male; che si portò a Firenze perché l'aria di Livorno ove si era un poco aggravato il suo incomodo era al medesimo contraria; che di là era sul punto di proseguire il suo viaggio, quando di nuovo sopravenne il catarro tanto furioso, e di poi la febbre, onde ogni virtù gli andò mancando, e non molto doppo tra gli abbracciamenti di sua figliuola, e del genero si morì ne' 12 febbraio 1553 e che "fu fama che fosse stata la sua morte sollecitata con veleno dal genero, per sospetto ch'e' avesse d'avergli il Toledo insidiata la vita: parimente che