mi fanno sempre più contento di esser nato in un paese placido, e culto, ove quietamente si vive in una specie di ozio felice, in paragone dei mali che ha sofferto, e soffre altrove la povera umanità.
ø A dì 22 detto martedì.
Tempo in qualche ora fosco, ma moltissimo caldo.
È del tempo che riflettevo trasandarsi molto da noi oggigiorno il piacere degli odori, e potersi molto avvantaggiare questo senso, se volessimo pensarvi, come, e quanto abbiamo pensato a quello del gusto, ed a quello della vista, quando mi sono avvenuto a leggere nel Caffè foglio periodico milanese (t. I p. 23) un grazioso frammento sopra gli odori,
nel quale un tale, filosofando sopra questo soggetto, pare certamente da scherzo, ha detto delle galanti, e bizzarre cose, le quali per altro mostrano che senza ragione lasciamo di procurarci un diletto, che veruna religione, e verun moralista ha mai vietato. Io non penserei come questo anonimo, volendo scrivere sul serio, ma direi solo che non