del padre, e vaga dell'amor del re fu contenta. Era quello unguento ricco di napello presentissimo veneno, onde lei unta di quello nel atto venereo non molto di poi si morì. Et il re infiammato anchor li (come è detto) lì lasciò la vita. Essendo nell'ultimo alienato de la mente, e dicendo sempre a Fiorenza: Fiorenza pigliate Paulo, pigliate Paulo, e simil cose che prima ne la fantasia havea impresse, et lo scelerato medico di denari di fiorentini pretio del suo sangue la borsa riempié. Altri negano questa historia, noi nel arbitrio di chi leggerà, il credere e il non credere lascieremo".
Da questa narrazione vedesi in che cosa dall'istorico differisca Montaigne. Il continovatore della Storia ecclesiastica di Fleury t. XXI p. 199 citando a margine il Rainaldo all'anno 1414 num. 2 scrive: "Comme ce principe étoit en marche pour se rendre à Boulogne, il fut attaqué d'un mal violent causé, dit-on, par un breuvage que lui avoit fait prendre la fille d'un médecin de Perouse, de la quelle il étoit