regno di Napoli lib.V p. m. 156, Venezia 1539 in 8° con i seguenti termini, dopo aver detto che il re morì il dì 6 agosto 1414 in Napoli, e dopo averlo lodato: "Della generatione, e modo della morte sua variano li scrittori. Dicono alcuni, e così suona la comune fama che, essendo lui in Perugia, per opera di fiorentini fu tossicato da una femina con la quale lui haveva commercio venereo, havendosi ella posti in la natura alcuni medicami mortali, quali poi infetto, e senza rimedio infermato morisse. E dicono che fu in questo modo. Era quella donna bella, e giovene, figliola de un medico, et a Ladislao molto piaceva, e di lei gran diletto pigliava. Fu proposto al medico da chi trattava la cosa uno eccessivo premio, se potea dar opera che mediante la figliola Ladislao s'intossicasse. Il medico, veduta la occasione da inricchire, diede alla figliola un certo unguento, persuadendoli che, ungendosene la natura in lo atto venereo, l'amor del re li cresceria, né mai più l'abandoneria. La feminella tenera, e credula