giacché oltre la pioggia nella notte, è tirato gran vento.
Si diceva con un amico una di queste mattine che l'uso delle citazioni, modernamente introdotto quando i letterati hanno voluto far pompa di erudizione, è inutile, poiché senza questo si crede a Erodoto, a Polibio, a Livio, a Tacito ecc., i quali senza citare a proprio risico hanno scritta la storia, e quando un antico storico è stato poco fedele, per una specie di tradizione, è stato ciò conosciuto dai posteri, onde la sola onestà, e probità dell'autore deve garantire ai leggitori la verità dei suoi detti. Questo discorso è vero, ma non tutte le citazioni sono testimonianza delle cose che si asseriscono, e dei fatti che si avanzano. Con esse alcune volte si garantiscono le proprie opinioni, e si fa vedere di aver pensato come hanno pensato altri grandi uomini; altre volte si additano coloro che più estesamente hanno trattato ciò che da noi unicamente si accenna. In questi due casi le citazioni sono convenienti, purché non si segua il pedantismo degli antichi giureconsulti, o dei tedeschi, che sopra tutte le cose più ovvie vogliono