come riportando l'ultimo accennato anecdoto specialmente si vede, anzi è talmente sincero che (p. 187) confessa che quando disse nelle sue Mescolanze t. IV p. 364 nel 1759 tre anni avanti l'espulsione parlando dei due partiti della chiesa di Francia rispetto al più potente "qu'il cesserait bientôt de l'être", non prevedde fino a qual segno questa specie di profezia poteva esser vera. Ma troppo mi trattengo nel piacere di sfiorire questo libretto. Egli è tale che i filosofi lo averanno per un capo d'opera, che gli uomini di senno confesseranno contenere il processo più giusto che sia stato fatto ai Gesuiti, e gli stranieri si confermeranno nel loro sentimento che i francesi operano sempre anche le cose buone con un riscaldamento di fantasia ch'è proprio di loro soli. In fine vi sono alcune questioni relative al giuramento a cui il Parlamento pensò di sottoporre quei Gesuiti che volevano restare nel regno. Tutta questa storia sarà piacevole ai nostri posteri perché la potranno considerare in un miglior punto di vista del nostro.
Tempo piovoso assai. Nel Casentino, ed altrove sentesi che i venti, e le acque dei fiumi abbiano fatto dei considerabili danni.