esse d'applicarsi per un terzo all'accusatore e per gli altri due terzi al fisco, ed ai cassieri pubblici di più la perdita dell'impiego.
E che la perdita derivante dal disposto in questo editto sia a carico del possessore delle monete nel dì della pubblicazione, comprese anche le casse pubbliche, ecc.
Già si prevedeva questa legge, ma non ostante ha fatto molto ciarlare, e non si sa se sarà osservata, perché siamo circondati dallo Stato Pontificio, e perché non abbiamo da sostituire moneta nostra d'argento per il piccolo commercio.
Il capo del governo anche mentr'era in Fiandra ha avuta la passione di spurgare le cattive monete. Dio volesse che in ciò le leggi bastassero, ma i mercanti sono quelli che più sicuramente danno il tuono in queste materie.Ho letto in questi giorni un poema eroico-comico in dodici canti intitolato Il Saminiato del dottor Ipolito Neri d'Empoli, indirizzato già al Gran Principe di Toscana Ferdinando dei Medici, Gelopoli (cioè Livorno) 1764 in 12°.
È molto simile alla Secchia rapita, e al Malmantile. I primi cinque canti erano stampati nella Raccolta di poesie