sforzarsi di fare infinitamente infelice un altro uomo per sostenere la propria opinione, i propri diritti, le pretensioni proprie, i propri arbitrari, o usurpati distintivi, le proprie sciocchezze, i propri vizi in fine, mentre dagli altri vuole esigere stima, ossequio, riguardo, soggezione, obbedienza ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. Lagrimevole malizia capace di fare odiare il genere umano, se non ci dovessimo rammentare che l'uomo qualche volta opera con buona fede, che più spesso non intende se medesimo e che sempre è fra le tenebre dell'ignoranza anche allor quando crede possedere i tesori della sapienza.
ø Pentecoste. Domenica a dì 10 detto.
"Attends, bel étourdi, que les rides de l'âge / Meurissent ta raison, sillonent ton visage, / Que Gaussin t'ait quité; qu'un ingrat t'ait trahi, / Qu'un Nerbard t'ait volé, qu'un jaloux hypocrite / T'ait noirci des poissons de sa langue maudite, / Qu'un opulent fripon, de ses pareils haï / Ait ravi des honneurs qu'on enlève au