Oh! Gran Dio, e unico creatore, quante sono più magnifiche le tue opere, che giacciono mal conosciute nelle più inospiti regioni, che quelle che hai concesse alla specie umana d'imitare con sagace simetria sul suolo su cui essa meglio si propagò, o preferì per sua dimora, spiegandomi la sua industria, la sua potenza, quel gradi di perfettibilià di cui è capace, e di cui troppo si vanta, e porge in mostra a quei suoi simili, che restarono sepolti innocentemente in una cupa, e non meritata barbarie!
Tempo assai delizioso, e raro.