era per fare cose stupende la medesima giovane, ma non si scrive quali, passandosi in seguito a narrare la pantomima oscena, che col fanciullo in figura di Bacco, ella rappresentò quale Arianna. Se un uomo come Senofonte scrivesse adesso, non potrebbe scendere a raccontare simili dissolutezze, né far si possono più ad un convito ove in segreto non segga una comitiva di sfrenati giovani. Ma queste cose in Atene erano allora gentilezze, e Socrate non si disonorava assistendovi, benché Socrate fosse un filosofo promotore dell'onestà grandemente come in questo stesso Convito s'impara.
Tempo turbato, e umido.