simili ad essi. La loro storia dell'epoca della loro rovina è molto oscura, ma non ostante doppo qualche studio credo, che in grande potrebbe scriversi, molto più se vi prestasse la mano, qualche dotto, e spregiudicato rabbino. Già vi è quella di Giacomo Basnagio, ma non so quanto vaglia, e molto meno un'altra anonima impressa ad Amsterdam nel 1631 in 4° in latino, so per altro, che anche in ebraico vi sono degli autori, che potrebbero dare dei buoni lumi, a chi volesse consulargli, e fra questi Isacco Abarlanel in specie nel com. sopra il cap. XIV versetto 14 del Levitico. A me pare, che il soggetto potesse meritare, che vi si faticasse sopra molto più doppo l'enorme collezione in 34 grossi volumi fatta da Biagio Ugolini a Venezia degli autori, che le antichità hanno illustrate di questo popolo.