Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XXI (1793)

Volume Ventunesimo » p. 5051

in certe estasi gradite, che ho godute lontano dal mondo in seno all'amicizia. Zimmermann scrive coerentemente al proprio carattere, ma egli dà delle così buone ragioni, che ciascuno doverebbe desiderare di ottenerlo dallo studio, e dalla filosofia. Quello che si gode nella solitudine è sì bello, che non può sentirsi, che da chi ne ha gustato.

L'autore di questo libro è stato forse un poco prolisso, ma gli e lo perdono in grazia di ciò, che dice per invitarci a provare quello stato di cui tante lodi si è occupato a scrivere. S'era un antico il suo trattato andava a canto a quello De senectute, o a qualsivoglia di quelli di quelli di Seneca De trantuillitate ecc. ecc., o meritava almeno di starvi. Egli non è per altro molto metodico.