Alessandro Magno, un Cesare, come vi furono tanti assassini, i quali persero il frutto dei loro delitti sul patibolo; che sotto i nostri sguardi si vedono a occhi asciutti strappare dal seno dei genitori i figli per condurli barbaramente a morte nei campi di Marte; che si sono mutilati i nostri simili, e si sono posti in schiavitù per farli servire al nostro diletto, alle nostre gelosie, alla nostra avidità; che si sono straziati i veri, ed i supposti rei con tanti barbari tormenti con quanti ha saputi inventare la barbara durezza di mille tiranni, come si sono moltiplicati i godimenti della voluttà in seno alla mollezza