solita di postillare i libri che leggeva, dei quali libri molti ne sono in Roma in varie librerie, in un esemplare della Biblioteca Hispana di Niccolò Antonio (Roma 1672 in folio volumi due)
ove vol. I pag. 141 si dà notizia delle opere di Baldassar Campuzano, dicendo, che sotto nome di don Francesco della Carrera pubblicò in Roma nel 1656 in spagnuolo la conversione della regina di Svezia, scrisse al margine, e lineò "chi l'ha scritta, non lo sa, / Chi lo sa non l'ha mai scritta" (p. 62). Di questa regina si suppone che fino in trentasei diverse medaglie sieno state battute in Roma delle quali dieci conî o sono periti, o sono perduti (p. 73). Alla p. 96 e segg. si entra a parlar di Firenze, ma trovo che anche il nostro dotto svedese manca di esattezza. Per esempio il tesoro della Guardaroba lo dice di Cosimo II n'egli è il primo a supporre