una tale insensibilità, e le titillava in modo da insinuar loro il massimo orgasmo, ma non le ammetteva alla grand'opera, se non doppo averle sufficientemente confermate con questa prova. Arrivava tant'oltre lo scellerato prete, che si era associati quindici altri apostoli per compagni, che faceva lor credere che quanto era più vigorosa la resistenza al piacere tanto era più meritoria l'azione, a segno che facendola col fine di liberare un'anima dal Purgatorio, quest'anima entrava sul momento nel cielo. L'infamità fu scoperta e l'inquisitore ne' 13 settembre 1710 condannò il conte Beccarelli ad una perpetua prigione, di dove tratto poi fu mandato in galera. Ecco la solita dottrina del quietismo che tante volte ovunque è ripullulata fino a' nostri giorni.
Non garantisco affatto la storia, che l'anonimo dice di aver letta nel processo, ma non è inverisimile.