Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XV (1787)

Volume Quindicesimo » Diario » D d 15 » [Dal 10 dicembre] » p. 2958

che qualora abbisognava d'estro non invocava le Muse, ma un sorso di caffè, o di cioccolata, ma un vasello di fiori armonicamente disposti, e fragranti; che se mancavano fiori ricorreva all'erbe; che con i fiori e con i frutti stavano esse sopra i suoi armadi, purché i frutti fossero di quelli i quali avessero la pelle ben dipinta, ed amava fra i medesimi assai i limoni, e gli aranci purché avessero il vezzo d'una, o due foglie, mentre sono le medesime una superfluità necessaria, elegante, graziosa, ornatrice; che un canarino era propriamente il suo compagno, anzi il suo aiuto di studio, mentre credeva che il vivere fra oggetti ridenti giovasse al bel comporre, e per esser metafisico, non fosse poi necessario tener gli occhi sempre chiusi; che nelle sue camerette voleva