Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume XIII (1785)

Volume Tredicesimo » Diario » D 13 » [Dal 5 febbraio] » p. 2355

Cosa abbia da succedere io non lo so. Unicamente so che i Giansenisti, simili alli stoici, non faranno mai una grande, e lunga fortuna, che il somigliar troppo ai calvinisti è un gran pregiudizio contro di loro in cuor del savio, che il mondo ha preso il pendio verso il deismo, o almeno verso il socinianismo, onde si burla molto di essi egualmente che dei loro antagonisti.

Vorrei veder l'avvenire, ma più vorrei vedere la verità, ed amerei sopra tutto ch'essa trionfasse al di sopra delle passioni, dell'errore, del pregiudizio. Giuseppe II è il più tremendo antipapa; Braschi è il Papa meno adattato a questi tempi. Queste riflessioni non sono proprie per la domenica del carnevale, ma io in tutt'i giorni fo il filosofo, ed ho lo spirito per quanto posso osservatore, e riflessivo, come il cuore amico del vero, del buono. L'avere ascoltato all'altare stamane il mio curato, mi ha risvegliati questi pensieri. La giornata poi è stata così piovosa che ho guardata quasi affatto la casa, e non sono potuto andare, come volevo, a rallegrarmi al veglione alla Pergola.