o A dì 30 detto domenica.
L'andata a Roma del padre Benislawski inviato di Moscovia per sostenere l'esistenza, o sussistenza dei Gesuiti nella Russia Bianca ecc. occupa le nostre gazzette, e i nostri crocchi. Si dice che abbia portato seco un breve di Clemente XIV che accordava ai Gesuiti dell'Impero russo di restare in statu quo.
S'è vero questo breve comparirà alla luce. Intanto si vuole che la Compagnia sussista colà legittimamente perché non fu pubblicato il breve di soppressione. Io replico peròLa Società di Gesù è un corpo morale nella Chiesa, la di cui esistenza depende dall'autorità del Pontefice o almeno dalla Chiesa medesima. Dunque quando al Pontefice è piaciuto di scioglierlo, questo corpo manca, diventa illegittimo, perde il diritto di esistere, perché non esisteva di per sé come le cose fisiche, e naturali, ma esisteva in forza di quell'autorità che sola poteva imprimergli la vita. Accordo che i sovrani possano volere, o non volere l'esecuzione degli ordini, e delle disposizioni pontificie nei loro stati e che possano revocare quello ancora che i loro antecessori avevano accettato perché sono i soli giudici del vantaggio, e del bene dei loro sudditi, ma non so concepire come possano trattenere ed impedire lo scioglimento di un corpo, che non esiste se non perché il Papa ha permesso, concesso ecc. ch'esista. Se fosse vero il contrario ci bisognerebbe il consenso di tutt'i sovrani