Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume X (1782)

Volume Decimo » Diario » A a 10 » [Dal 16 dicembre] » p. 1913

gli sbagli grossolani nei quali è caduto Lanzi, come alla p. 13 ove ha unito Meleagro, a Cleopatra, alla p. 77 ove è scambiato Ferdinando II in Cosimo II ecc. Lascio i falsi giudizi come alla p. 99 ove ha giudicato moderno un frammento del bel vaso mediceo, che gli scultori stimano antico, e intatto, lascio che a p. 111 promette, ed annunzia che farò un'opera sopra la varietà delle gemme, dagli antichi scolpite, e lascio molte altre cose che potrei censurare, e mi basta di ridermela, e di abbandonarlo a se stesso, perché chi è gesuita lo troverà un grand'uomo, e non ascolterà chi gli predichi il contrario, e gli sostenga ch'è un uomo ambizioso, un uomo cabalista, chi non lo è conoscerà presto il suo carattere e vedrà che potrebbe essere abile a qualche cosa se non avesse gli sciocchi difetti del suo istituto, e quelli del suo temperamento dolce smaccato in apparenza, ma caustico aspramente in sostanza, pieno di orgoglio, e di pretensioni, misterioso, e finto per sistema, devoto, e pusillanime per debolezza. Non curerò poi di criticare il suo libro, e pensando a me, mi contenterò che nulla faccia per sollevare le mie fatiche.