ø A dì 18 detto mercoledì.
Bel tempo.
Sono sempre occupato dietro al mio indice dei disegni, lavoro seccante, e lungo più di quello che pensavo, il quale non sarà finito per parecchie settimane. In casa lavoro intorno al Saggio per la cognizione dei libri, ed ho sospeso il catalogo ragionato delle medaglie, perché non ho ancora immaginata cosa che mi soddisfaccia. Sto molto in casa, e sono in molta più calma, che non ero nell'anno decorso in questa stagione.
o A dì 19 detto giovedì.
Tempo simile.
Applicato ai miei balocchi fo poc'altro che vegetare come posso, in questa età, che oggi appunto mi conduce al cominciamento del mio anno cinquantatreesimo. Chi vedrà mai questi fogli vedrà come lo passerò.
ø A dì 20 detto venerdì.
Seguita il medesimo bel tempo.
Il libretto dell'abate Lanzi sopra la Real Galleria uscito poi fuori nel t. XLVII del Giornale Pisano non dispiace, e si trova ch'è scritto con stile piacevole. Ancor io convengo di ciò, ma vedo sempre più ch'è un pasticcio di cose, inesatto, confuso, falso, ed ieri sera presi a caso a leggere da 20 linee della p. 131 a diversi amici, ed a spiegar loro la verità di questa mia proposizione. Lascio