stata meno tesa, o più robusta, un vaso, e un'arteria più ampia, un viscere più carnoso, o più pingue ecc. Che Dante nel canto VI del Purgatorio pianga la mutabilità del governo dei nostri antenati "Quante volte ecc." non mi fa maraviglia, perché lo faceva stupire quello che osservava, ma non era abbastanza filosofo da saper ridere, e da conoscere che quello che nella sua patria Firenze lo scandolizzava, era lo stesso che succedeva in tutto il globo da un polo all'altro. E se or Dante fosse vivo? Se mirasse... Domani forse scriverò ancor io come Democrito.
o A dì 27 detto sabato.
Eccomi a scrivere come un Democrito. Che tristo spettacolo è l'universo! Dolori, ed ingiustizie; vizi, perfidie, prepotenze; malattie, patimenti; guerre, patiboli, persecuzioni. La natura congiura contro l'uomo, ed ad essa l'uomo stesso si unisce per render più misero il suo simile. Gode lo scellerato, soffre l'innocente, le ricchezze sono in balia