che mi ha mostrato in molti tomi manoscritti nel suo scaffale. L'abate Felice Fontana sempre nemico del Targioni ha parlato male di questo libro in mia presenza, asserendo che la mancanza dell'originale del suddetto diario toglie il credito all'edizione di lui,
ma non ostante ciò la buona fama, e la specchiata onoratezza del medesimo fanno cadere a vuoto questa critica, ed io che so i meriti del predetto Fontana, so ancora che Targioni nel suo genere ne può contare altretanti, e perdonandogli la sua maniera di scrivere lo amo, e lo stimo assaissimo, e desidero quanto posso che dia in luce l'intiero complesso della sua fatica, prevedendo che Ottaviano suo figlio giovane studioso, culto, e modesto per troppa timidezza, abbia da lasciar sepolti gli scritti del padre.