stampe per andar poi al caciaiolo. Il pubblico s'interessa di poco, e tutto quel poco di cui s'interessa non val molto. Tre, o quattro libri sono quelli che ogni anno escono alla luce con applauso, ma di questi col tempo, una metà ancora se ne dimentica, onde alla fine del secolo se ne leggono appena 50 o 60. Gli altri sono più per le tignuole, che per gli eruditi. Ma gli autori si lusingano, e gli stampatori si contentano del guadagno giornaliero. Questi sono adunque i meno danneggiati. Quelli hanno per loro tutta la noia, tutto il dispiacere, tutta l'ingiuria fatta all'amor proprio, e spesso ancora una buona perdita di denaro. Non ricompensa tanto danno la lode di pochi amici, ed il suffragio estorto con brighe di qualche giornalista. Poeti, teologi, freddi moralisti, filosofi a sistemi, critici caustici, politici ecc. pensate a voi. Queste mie carte mi pagano ogni giorno la mia fatica a cento doppi, perché nulla pretendo.