Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume VIII (1780)

Volume Ottavo » Diario » A 8 » Gennaio » p. 1324

dell'alicorno da certi ragusei Giulio III lo comprò 12.000 scudi, e alcuni mercanti tedeschi ne portarono uno in Roma di cui ne volevano 90.000 scudi (p. 131). Filippo IV re di Spagna fece fidecommisso di due che ne possedeva come ho imparato da una lettera del ministro di Toscana a Madrid al granduca Cosimo. Il Bacci p. 94 ne cita alcuni, ed un tazza che fu presentata al Granduca Cosimo I da don Alvaro di Mendez portughese donatagli dal re di Narsinga nell'Indie, e che dette motivo al Bacci di scrivere il suo discorso (dedica) non fu creduta veramente di alicorno (p. 99) ma di rinoceronte (p. 150). Anche Tommaso Bartolini ha scritto un trattatello dell'unicorno, ma io non l'ho finora veduto, e lo comprerei trovandolo, come ho fatto di quello del Bacci.

Per il veleno della vipera danno oggigiorno il corno di cervo. Potrebbe essere che ritornasse anche in moda l'alicorno delle dicui virtù però il Bacci (p. 147) non si azzarda ad affermare cosa veruna essendo stato un medico più dotto, e giudizioso dei suoi coetanei.