dell'Accademia Fiorentina, nel quale per via di dialogo fra Maestro Imbratta (dottor Biscioni), ser Cachero (abate Lorenzo Mehus), messer Boccia (abate Bracci suddetto) e ser Rigaccio (Giuseppe Rigacci libraio assai noto) veniva a difendersi la suddetta edizione rinfacciando molti errori commessi dal Biscioni, e dal Mehus ne' loro scritti. Il Biscioni avendo saputo che stampavansi questi dialoghi, ne' quali gli venivano riviste, come si dice, le buccie, procurò per mezzo del governo che fossero soppressi prima che comparissero, e che tutte le copie gli fossero rimesse in mano per assicurarsi che mai alcuna ne vedesse la luce.
Egli ebbe il suo intento con infiniti disastri del povero Bracci che dovette per disperazione lasciar per sempre Firenze, da cui non so se fosse ancora veramente esiliato, e di tutti gli esemplari che gli vennero in mano fece tanti cartoni. Poco fa si sono trovati