ecclesiastici sono praticate. Per quanto nel mio privato non mi picchi di una scrupolosa modestia, nelle cose pubbliche, e di formalità, mi nauseo di tutto ciò che offende la decenza, e lo vorrei rigorosamente bandito molto più dal cospetto, e dalle orecchie dei sacri ministri della religione.
ø A dì 27 detto lunedì.
Bisogna che dica qualche cosa di due cataloghi accennati più sopra (p. 1235) di pitture, sculture, stampe, disegni ecc. Il primo è del gabinetto del fu duca di Tallard fatto da Remy, e Glomy Parigi 1756 in 12° di pagine 278. La vendita doveva farsi il dì 22 marzo di detto anno. I quadri che il duca possedeva erano stati dei conti d'Hoym, de Nocay, e de Marville, di monsieur de la Chataigneraye, del principe di Carignano, del cardinale de Polignac, del conte de Pontchartrain, di monsieur Crozat, e di altre raccolte cognite, e compongono 204 articoli. Vi era un crocifisso del Buonarroti con due angioli che ricevevano il sangue stato del principe di Carignano, due pezzi di Andrea del Sarto, 5 di Raffaello, due di Coreggio fra i quali la "Liseuse", 9 di Annibale Caraccio, due del Domenichino, 4 di Tiziano, 7 di Paolo Veronese ecc. ecc.