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[Dal 1 novembre]
dubbio di ciò per quei vasi ancora che portano iscrizione greca. In una nota si dice che la maggior parte dei vasi della Vaticana provengono sicuramente di Toscana, mentre un numero grande ne fu donato al cardinale Gualtieri da monsignor Bargagli senese vescovo di Chiusi, e zio materno di monsignor Guarnacci. La decima riguarda altre antichità di Pompeia, Stabbia, Pesto, e Caserta; l'undicesima il museo di Capo di Monte, e la biblioteca di San Giovanni Carbonara che accolse i libri del Sanazzaro, di Giano Parrasio lasciati al cardinal Seripando, e dello stesso Seripando. Qui si accenna il poco conto che merita l'opera del padre Pedrusi sopra le medaglie di Parma, il valore che hanno le greche non illustrate, che furono già di Faucault, e che ora stanno in cinque tavoloni a Capo di Monte, ove la collezione Farnese è più ricca di quello, che si acquisti idea dal Pedrusi, e che il re l'ha accresciuta con la compra delle medaglie degl'Imperatori romani in oro raccolte dal cardinale Alessandro Albani e regalate alla marchesa Grimaldi, doppo la morte della quale per mezzo di un mercante di Livorno si ebbero a Napoli per 4.050 ducati essendo 143 medaglie, delle quali la più rara è l'Emiliano. La suddetta libreria