Sarei contento di me, averei ripreso il mio treno, se il mio braccio fosse guarito. A questo è tuttavia sagrificata la mia esistenza, tanto ella è precaria.
ø A dì 21 detto mercoledì.
Tempo bello.
Non si sa dove possa condurre questa stagione. Ci sono dei malati; la campagna pare, che patisca nei luoghi meno fertili; ma la Provvidenza non è credibile che ci abbandoni. Io vivo con della fiducia in Lei, e non desidero se non quello ch'Ella vuole.
ø A dì 22 detto giovedì.
Tempo simile.
Anche il mio braccio guarisce assai lentamente, e mi fa imparare ad essere storpiato. Infatti io mi trovo mezzo perso, non potendo maneggiare le mani al mio solito, e dovendomi lasciar molto governare dal mio servitore contro il mio solito. Infelice condizione l'aver bisogno di un altro per essere.