Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume VII (1779)

Volume Settimo » Diario » H 7 » [Dal 16 marzo] » p. 1137

o A dì 18 detto giovedì.

Tempo un poco turbato.

Fra le perdite che ci ha fatte fare il tempo una la considero grandissima, ed è quella dei libri, che gli antichi ebbero per sacri. I Romani, i Greci, gli Egiziani, i Persiani, e gl'Indiani gli hanno avuti, e di ciò ha raccolte le prove monsieur de Burigny in una memoria letta all'Accademia delle Iscrizioni nel 1756 (Storia della medesima Accademia t. XXVII p. 79) a riserva di quello che concerne i libri dei secondi, dei quali promesse di trattare altra volta. Una serie di questi libri sarebbe anche curiosa, e non farebbe onore allo spirito umano. Ma bisogna conoscerlo, e non c'ingannare. Già siamo avvezzi a compatirlo, onde lo scoprire nuovi errori non lo degraderà mai nel cospetto del pubblico. In somma la lettura di questi libri sarebbe preziosa per un filosofo. Non so se il Zend dei Persiani che comparve pochi anni sono sia autentico, so almeno ch'è sparso di ottima morale fra i tanti sogni di chi lo scrisse.