H 6
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[Dal 14 aprile]
gotto di vino. Il difficile è ancora il porre i fatti nella loro vista, ma gli uomini di mestiero si determinano prestissimo, e di per sé ciascuno per un sentimento interno si decide in tutte le cose secondo i propri lumi, o le opinioni che ha adottate. Quindi pure astrattamente si parla di giurisprudenza, e di morale con un'importanza che nausea chi vede il fondo delle cose, e sa che il giudizio loro non è che da un Dio. Per mia disgrazia ho fatto questo mestiero, non ho da rimproverarmi di aver mai giudicato per secondi fini, ma non giurerei di aver detto bene. So ancora che non mi costava molto il pronunziare la mia opinione quando avevo concepito il fatto; e so finalmente che volentieri mi riposavo sull'altrui sentimento, perché non sono stato mai convinto di saperne più degli altri, per quanto abbia sempre tenuto che gli altri ne sappiano tanto poco, quanto ne so io. Per me non vorrei esser giudicato se non da un uomo onesto, cioè di massime decise, di sicura bontà, d'intiera coscienza, incapace di dire diversamente da quello che sente, e di farsi una ragione estranea per le sue decisioni.