discorso preliminare. Si entra subito a trattare dei minerali, e dei metalli philosophici. A p. 65 vi è un trattato Degl'olii de' metalli col titolo di libro II. A p. 101 un altro col titolo di libro III De' sali dell'erbe più principali, e d'alcuni minerali e loro preparazione, e virtù. Il dottrinale di tutta l'opera è un strano rancidume ricolmo di tutti gli errori, e di tutte le credulità dei nostri vecchi spargirici, e contiene ricette di molte preparazioni mediche accreditate nei secoli tenebrosi. Dubiterei che il libro fosse stato composto da un chimico, che fosse alla testa della fonderia del principe. A p. 101 parlando della preparazione del nitro si dice "L'infiniti medicamenti che si fanno con questo nitro, e l'utile grande che però ne arreca al genere humano, l'ha fatto meritevole del primo luogho fra' sali, nella fonderia di Vostra Eccellenza Illustrissima nella qual si suol preparare in questo modo." P. 53 si accenna una ricetta d'oro potabile, e si conclude con dire "In Praga la comprai 24 ducatoni, ma io te la dono, et guardati di non darl'a bere a nessuno." Don Antonio Medici è un figlio del Granduca Francesco I, e della Bianca Cappello, che fu Cavaliere di Malta, e Gran Prior di Pisa, ebbe vari figli bastardi, e morì di 45 anni nel 1621. Il Casino ove dicesi stampato il libro ch'è di buona edizione è il palazzo stato già dei Rucellai ora degli Strozzi in via della Scala.
Sopra la porta della stanza