Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume VI (1778)

Volume Sesto » Diario » C 6 » [Dal 4 febbraio] » p. 918

senza veruna lettera. Monsieur Galland sostenne che la leggenda del diritto dovevasi leggere "Helena nobilissima femina" e che la medaglia apparteneva alla madre di Costantino, ed il suo sentimento mi pare preferibile a quello del predetto monsieur Pinart che voleva che si spiegasse "Helena Numeriani, o Nepotiani filia".

Ivi a p. 252 si è unitamente inserito l'estratto di due dissertazioni di monsieur Galland, e una di monsieur de Valois. Il primo nel 1705 dimostrò all'Accademia che le medaglie di Domizio Domiziano devono collocarsi fra quelle dei tiranni, che si sollevarono contro Diocleziano, e non doppo quelle di Aureliano, non ostante quello che ne dica Zosimo. Il secondo nel 1710 prese a provare che le medaglie le quali nel diritto hanno la leggenda "FL. CL. CONSTANTINUS. IUN. N. C." non sono di Costantino il giovane figlio del Gran Costantino, ma di Costantino figlio maggiore del secondo letto di Costanzo Cloro principe di cui il solo Zonara fa menzione, ma questa sua dissertazione è impressa nel secondo volume delle memorie a p. 584 come diremo a suo luogo.

L'altra dissertazione di monsieur Galland riguarda le medaglie di Costanzio Gallo attribuendogli tutte quelle che portano per leggenda "D. N. CONSTANTIUS. IUN. NOB. C." correggendo lo Strada, Tristano, l'Occone, e il Mezzabarba.