Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume VI (1778)

Volume Sesto » Diario » B 6 » [Dal 18 gennaio] » p. 906v

ø A dì 27 detto martedì.

Tempo simile.

Conte Algarotti. Fra le persone che a mio tempo hanno goduto secondo le apparenze esterne, io conto certamente il conte Algarotti. Culto, iniziato assai nelle lettere, e nelle belle arti, resosi celebre per i suoi scritti, fattosi amico dell'eroe del secolo, cercò di gustare la vita fino agli ultimi momenti. Che per questo? Chi lo conobbe negli ultimi anni lo travedde amareggiato nel cuore. Non ostante se amassi di preferire al mio alcun treno di vita, preferirei quello del conte Algarotti. Il dire se amassi, non vuol dire, che non l'amerei. Ma il desiderio sarebbe vano. Oltre alle circostanze estrinseche, ho io, le qualità dell'animo che mi permettessero di pensare, e di scrivere come lui, di produrmi come lui nel mondo, di sapermi come lui accostare ad un trono egualmente, ed alla toeletta di una bella? Pure la sua vita era sparsa di grazie, perché nato era con i talenti per sapersele procurare. Forse per la sua fama scrisse troppo, e troppo stiede attorno al suo neutonianismo, ma la fama non importa, importa bensì che sapesse piacevolmente occuparsi anche nell'ozio.