del conte Giuseppe Ariosti, di monsieur de France, del principe Bathiani, del conte Giuseppe Kevenhüller, del conte Carlo d'Aversperg, del signor de Hauern, e dei padri eremitani di Sant'Agostino di Vienna. E certo ci ha dato delle medaglie per tutt'i riguardi assai pregievoli e curiose, onde l'opera sua non può stare disgiunta da quella a cui serve di aggiunta. Piacesse al cielo che alcun altro si prendesse la pena di formarne uno simile per le medaglie di bronzo, e per i medaglioni. Il libro è ben stampato, e per ornamento vi sono vari pezzi di antichità che aveva nel suo museo il predetto monsieur de France. Vi si trovano in qua ed in là indicate delle medaglie alessandrine. Quanto sarebbe bene il formare di queste una collezione a parte! La pensava il padre Khell (p. 17), il quale era un dottissimo antiquario, ma un poco prolisso, e fornito di uno stile intralciato, ed oscuro. Averemo da parlare di altre sue cose nell'andar facendo questo supplemento alla Biblioteca del Bandurio.
Tempo buono, ma fresco, essendo ieri caduta della neve nei monti vicini.