A dì 21 detto lunedì. ø
Tempo nuoloso specialmente nella mattina.
Mia villa di San Casciano, venduta. La mia cognata, erede di mio fratello, per sollevare il suo secondo marito, signor Giovanni Gualberto Cappuccini,
ha venduto l'unico stabile che gli era toccato, cioè la villa di San Casciano, col podere annesso, per prezzo di scudi 5.501 ed il peso della messa ogni lunedì alla cappella contigua e la festa per la Natività della Madonna con l'ufizio dei morti nel giorno doppo, al signor Tomaso Tosi, figlio di un maestro di Strada, che ha messo insieme molto denaro. La liberazione è seguita al magistrato dei Pupilli il dì 5 stante. Ed ecco perduta l'unica buona villa che avesse la nostra casa fatta con sudore dai miei antenati. Mi hanno tentato perché io stesso acquistassi questo stabile, ma io non avevo il denaro, e non volevo disastrarmi per goderlo poco tempo, e per sospendere una vendita che doveva poi seguire alla mia morte. Già il sacrifizio di questa villa era fatto quando diedi il consenso alle detrazioni.A dì 22 detto martedì. ø
Tempo un poco nebbioso nella mattina.
Ancora mi alletta il passeggio della notte ch'è stata la mia passione, ma mi contento di goderne qualche volta solamente con la mia ragazza per non avvezzarla troppo dissipata, e solo non ho mai saputo andar molto.