Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume V (1777)

Volume Quinto » Diario » M 5 » [Dal 19 Maggio] » p. 793

ma non in quello verso di cui gli spinge il proprio interesse, e i furbi disarmati sono poca cosa. Quindi la finezza di Richelieu e di Mazzarrino valse in quanto ebbero dei soldati.

A dì 22 detto giovedì. o

Tempo ragionevole.

S'impara assai vivendo che niente arriva a soddisfare, e riempire il cuor dell'uomo. Questo è quello che dà il principio alle azioni. Cerca l'uomo di andare in traccia di nuovi oggetti, e di crearne ancora degl'immaginari per soddisfarsi. Porta sovente in ciò un'eccessiva attività perché si crede che l'occupi un oggetto che possa contentarlo. Ha fortuna se questo oggetto è lontano, o se gli fugge, mentre in tal caso arriva tardi, o non arriva mai a sentire il proprio inganno. Questa è l'infelice situazione degli uomini educati. La rozzezza mantiene nel cuore maggior calma. Anche la povertà è libera dalla noia, benché il miserabile non conosca tutta l'enormità di questa malattia, e creda che la propria miseria sia il massimo dei mali. Egli è piuttosto il non desiderare alcun bene. È un inganno il desiderare, ma è un inganno che ci occupa, onde il conoscerlo è forse da bramarsi che sia l'ultima cosa.