per far conoscere facilmente e dimostrare ciascun pezzo anatomico per via di disegni miniati, e descritti con linee che si partono da un cerchio, o da un ellissi, in cui sono rinchiusi, diviso in tante parti uguali numerate quanti sono gli oggetti che in ciascun disegno si volevano indicare. Per render ciò più sensibile si danno nel Saggio due cattivi rametti, uno dei quali mostra i muscoli della pianta del piede, l'altro l'arterie dell'occhio. Il vero è però che il Gabinetto è stato ideato con gran magnificenza, che l'abate Fontana non si è curato di renderlo compito, perché nella serie delle macchine ne mancano assai di quelle che occorrono per dare un corso di esperienze, che la storia naturale, che non era il suo oggetto, è stata strapazzata, che la Specola non va punto avanzandosi, perché fu male ideata, e che chi prenderà idea della cosa dal presente libretto, fatto per servire alla vanità del direttore, resterà molto ingannato.
I prìncipi sono mal serviti. L'abate Fontana ha molta abilità m'anela di sete per la gloria senza curare gli altri, e con un tuono stomachevole. Ha avuta ben ragione di non curarsi che il Saggio girasse per Firenze, perché non si impone a chi può vedere da sé. La gloria di Sua Altezza Reale non aveva bisogno di esser così mal favorita. Senza lodar tanto, e senza dire molte bugie in gruppo, il progetto era grande per sé, e si poteva, e si doveva annunziare al mondo in altro modo, cioè con dire il vero solamente. Ma chi scrisse o fece scrivere aveva in mira se stesso, e per conservare il carattere cominciò